Dragana Vucic Dekic ha conseguito il dottorato con una tesi sulla teoria dell’ humour e della commedia stand-up. È autrice di brevi racconti umoristici, racconti di viaggio, poesie e libri per l’infanzia. È stata redattrice di trasmissioni televisive culturali e professoressa di letteratura. Ha dato vita a laboratori drammatici per bambini, volti a stimolare il senso dello humour. I suoi libri per l’infanzia promuovono i diritti degli animali, suscitano empatia, la creatività del pensiero come la denuncia e il superamento dei pregiudizi. È autrice di premiati racconti di viaggio che pubblica nel blog www.momthemuse.com.

La mucca pazza

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La mucca pazza è un racconto in rima su una avventurosa mucca indiana che tormentata dalle mosche decide di mettersi in viaggio a scoprire il mondo. Oggetto di attenzioni e onorata nel suo paese, la mucca pensava che altrove avrebbe trovato un’erba più verde. Dopo aver viaggiato per giorni e giorni su una nave mercantile, arriva in Europa, dove ben presto si rende conto che le cose non stanno come lei si era figurata. Al ristorante non vedono in lei l’ospite, bensì il pezzo di carne e quando entra in un orto per fare colazione con un po’ d’insalata, viene aggredita da un gatto furioso e da un cane ringhioso. Fattasi convinta di non aver trovato un’erba più verde, la mucca decide di ritornare a casa.

Le disavventure della mucca sono descritte con umorismo e non potranno che divertire i lettori, sia bambini che adulti. La storia vuole rilevare come sia crudele e ingiusto il rapporto con gli animali, promuovendo uno spirito di pace e l’empatia.

 

Stella, che porcella!

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Il racconto in rima per bambini Stella, che porcella! narra di una porcella che viveva in una fattoria insieme ad altri animali. Tutto cambia il giorno in cui arriva una troupe cinematografica. Infatti il regista la nota e, trovandola simpatica, desidera riprenderla. La porcella fa amicizia con Roni, il cane del regista e tutti osservano quanto la maialina sia straordinariamente abile e intelligente. Dopo aver goduto di tutte le attenzioni da parte degli umani, subisce un grande shock quando, terminate le riprese, casualmente sente dire agli attori che gradirebbero moltissimo festeggiare mangiando qualche cotoletta di maiale. Fortunatamente non tutti hanno visto in lei un pezzo di carne e la vicenda si chiude con un lieto fine.

Il racconto è stato ispirato dal gesto dell’attore Branko Duric Dure, che ha scelto proprio un porcello come animale domestico. L’attore, infatti, aveva preso parte alla realizzazione di un film che aveva visto la partecipazione di due simpatici suini. Terminate le riprese, l’attore viene a sapere che i due animali sono stati macellati e che anzi ne stavano forse banchettando le carni, rimanendone profondamente sconcertato. Questo racconto mostra che tutti gli animali meritano l’amore ed un uguale trattamento e che il maiale, in questo, equivale in tutto al cane.

 

Un leone strano

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Un leone strano è una storia scherzosa in rima sul re degli animali che mangia frutta, foglie ed erba. Slogatosi una zampa mentre correva, il leone poteva soltanto rimanere disteso a guardare impotente gli animali di cui fino a quel momento si era nutrito. Si chiede, così, come sia possibile che l’elefante tanto pesante, mangi le foglie e la veloce antilope si nutra d’erbe. L’infermità fisica induce il leone a cambiare al punto che comincia a manifestarsi in lui un mutamento profondo: prende a guardare gli animali con una maggiore empatia, calmando i suoi istinti fino a mutare completamente la sua indole. L’immagine metaforica del leone e dell’antilope che mangiano l’erba, distesi tranquilli uno accanto all’altra, è la visione di un mondo ideale in cui, al posto della violenza, dominano lo spirito di pace e l’empatia. Il messaggio vegano è declinato nel racconto con umorismo e fantasia tralasciando ammonimenti e moralismi.

 

Una biscia al cinema

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Una biscia al cinema è un racconto in versi che mira a divertire i bambini, stimolandone il pensiero creativo e insieme orientandoli verso i valori importanti della vita: l’empatia e l’accettazione di tutti quelli che, in un modo qualsiasi, siano diversi da noi. Il personaggio principale è una biscia, alla quale, per una ragione sconosciuta, è proibito entrare in un cinematografo. Tuttavia le rigide norme, imposte e ingiuste, non impediscono ai suoi amici di inventare vari modi creativi per consentire alla biscia di godere delle proiezioni cinematografiche. L’entrata della biscia nel cinema è ostacolata dall’orso controllore, che applica automaticamente quelle regole prive di senso, non create da lui, ma imposte da qualcun altro. Alla fine, anche l’orso, in seguito a comiche circostanze, cambia il suo atteggiamento, tuttavia la proibizione rimane affissa sull’entrata del cinema. In modo metaforico e con molto umorismo la storia parla dei pregiudizi contemporanei e delle paure di fronte all’altro e all’ignoto ed è ispirata dalla crisi mondiale legata alle emigrazioni.